English version here
Questa è probabilmente l’argomento che più mi ha affascinato ed interessato negli ultimi anni, e ci penso spesso vedendo giocare squadre dei più svariati livelli, NBA, NCAA, FIBA World Cup, Eurolega.
Se ne parlava anche dentro all’analisi su Varese, che trovate qua, che più di ogni altra squadra in Europa sta utilizzando questi concetti
Ho avuto la fortuna di parlarne moltissimo lavorando insieme ad Alessandro Rossi, mettendo in pratica certe idee, e poi ho cercato di continuare a studiare questa parte del gioco guardando partite a diversi livelli e cercando di rubare un po’ di idee da tutti.
Qua trovate un po’ di considerazioni sulla mia esperienza diretta, poi analizzerò alcune squadre
Partiamo dicendo che la scelta di introdurre elementi di libera scelta nell’attacco non è un interruttore “On/Off”, o accesso o spento, anzi al contrario ci sono moltissimi gradi e piccoli passi che possiamo prendere in una direzione o nell’altra per avere un risultato più o meno aperto.
In ogni sistema di gioco vi sono elementi di libertà per i giocatori, così come anche per chi allena un sistema “aperto” o “a concetti” come viene chiamato ci sono regole chiare e definite.
C’è una linea quindi, e noi dobbiamo solo scegliere dove posizionarci, non deve essere una scelta che ci lega per tutta la stagione, è possibile muoversi su questa linea nel corso dell’anno, aggiungere o togliere alcune libertà tecniche nel corso del tempo in base a come la squadre le recepisce, farò alcuni esempi in merito a questo dopo.
La prima domanda dovrebbe essere quindi, perchè? Perchè introdurre più elementi di libertà di quelli a cui siamo normalmente abituati?
La prima e principale ragione è che rende l’attacco maggiormente imprevedibile, in un contesto dove ormai lo scouting rende difficile nascondere le chiamate questo è un aspetto fondamentale
Permette a noi allenatori di allenare per concetti, per letture e collaborazioni, anzichè per casistiche specifiche di un gioco
Permette di giocare una stessa situazione o gioco ma lasciare libertà di interpretarlo in modo diverso a seconda di chi siano i giocatori coinvolti
E’ un ottimo modo per far sentire “empowered”, più coinvolti i giocatori, renderli più partecipi al sistema offensivo ed alla sua riuscita
E’ un ottimo modo per sviluppare giocatori, sia ovviamente a livello giovanile, ma anche con i senior si possono vedere enormi miglioramenti nell’ambito dell’autonomia se si applica un sistema simile nel corso della stagione.
Partiamo innanzitutto chiedendoci, cosa intendiamo quando parliamo di “libertà” nell’ambito dell’organizzazione di una squadra?
Distinguiamo una Lettura da una Opzione:
Lettura: “La difesa fa X, io devo fare Y per mantenere il vantaggio”, applicato sia su blocchi lontano dalla palla, sulla palla, ma anche su ricezioni da closeout 1v1 dove posso mantenere un vantaggio senza fermare la palla
Opzione: “La difesa è neutra davanti a me, posso scegliere come far proseguire il gioco in due o più modi diversi”. Questa è una opzione, vedremo in che situazioni si possono inserire e perchè.
Prendiamo questo diagramma per esempio, se una volta uscito da quel blocco il giocatore non ha vantaggi immediati può scegliere tra diverse cose, tra quante e quali cose possa scegliere è una decisione dell’allenatore, il nostro compito è di mettere di fronte al giocatore alcuni attrezzi e insegnargli come usarli, in questo caso lasciando a loro la decisione di quale attrezzo usare in quella specifica situazione.
Per esempio, in questa situazione il giocatore uscito dal blocco ha diverse opzioni, nel diagramma ne trovate due in rosso: Passare la palla al bloccante o andare in palleggio verso il passatore.
Per reiterare la differenza tra lettura e opzione: Mettiamo che invece il difensore del bloccante sia uscito molto alto sui 3pt per aiutare sull’uscita e 5 sia libero di tagliare a canestro, in questo caso non stiamo più parlando di opzioni, passare la palla al tagliante è il modo giusto per mantenere il vantaggio, sono letture.
Letture che vanno fatte se vogliamo essere efficaci, indipendenetemente dal sistema che vogliamo giocare.
Ora, una volta che il giocatore compie una di queste due opzioni come possiamo andare avanti? Qua sotto due diagrammi di esempio.
Capite come le opzioni possano essere maggiori o minori a seconda di quello che noi scegliamo, qui per esempio vedete che potremmo scegliere di dare moltissime opzioni a 2 nel caso passi la palla a 5 (blocco guardia-guardia con 1 o con 3, prendere direttamente handoff da 5, tagliare in area direttamente) mentre invece di avere un proseguimento unico se 2 va in palleggio verso 1, in questo caso handoff+P&R.
Se volessimo uno scenario più facile inizialmente potremmo semplicemente limitare le opzioni dopo la prima, quindi se 2 passa la palla a 5 andrà sempre a bloccare 1, mentre se si muove in palleggio verso 1 sarà sempre un handoff+P&R.
Ma, al di là della vostra scelta di quante e quali opzioni lasciare ai vostri giocatori, qual è il filo conduttore?
C’è un giocatore incaricato di scegliere! A volte quando si parla di libertà offensiva si sopravvaluta la difficoltà di queste opzioni, come se fosse necessario avere 5 Larry Bird in campo che riescano a coordinarsi perfettamente leggendo le azioni gli uni degli altri, mentre in verità è molto più semplice di così.
Nella maggior parte dei casi c’è un giocatore che decide che collaborazione giocare e gli altri lo seguono, ovviamente avere giocatori dal buon QI cestistico aiuta, ma questo vale per ogni sistema.
I problemi nascono se non siamo chiari nel nostro mettere regole e confini a questa libertà, se per esempio in questo caso non specifichiamo a 1 che non è sua la scelta di cosa succederà, e lui inizia a muoversi verso 2 volendo giocare un handoff, togliendo spazio e libertà al compagno.
Esempi
Andiamo ora a vedere nel dettaglio alcune delle situazioni in cui si può lasciare libertà ai giocatori, prendendo ad esempio alcune situazione provate da noi la scorsa stagione, queste sono alcune delle opzioni che avevamo inserito nel nostro sistema di transizione offensiva, avevamo anche qualche libertà all’interno dei nostri giochi a metà campo ma non sono il focus ora
Primo step
Da una classica situazione di ribaltamento in transizione, con un lungo in punta che sta andando verso il lato “pieno”, con giocatore in ala e angolo, siamo partiti da una regola e da un principio generale che applicavamo a tutto il nostro attacco.
Regola: Uno dei due giocatori deve andare a prendere l’handoff e l’altro cambia lato, per potersi ritrovare con angolo libero e potenziale continuità sul secondo ribaltamento.
Principio generale: Essere sempre aggressivi nel proprio 1c1 senza palla, cercando di arrivare con separazione su ogni collaborazione di handoff o P&R.
Una volta che la regola era stata introdotta abbiamo proposto qualche opzione noi, ma tante altre sono emerse dai giocatori nel corso delle situazioni di gioco.
Alcuni esempi dalla passata stagione:
Questa è stata una delle prime idee che abbiamo introdotto ad inizio preparazione, lavorandoci sia nel 5c5, sia spezzando questa situazione 3c3, sia nelle attivazioni 3c0 a volte chiedendo ai giocatori di “non utilizzare la stessa soluzione usata da quelli davanti a voi”.
Una cosa su cui abbiamo insistito molto, prendendo le parole direttamente dal mio capo allenatore, era il concetto di “responsabilità”, di sapere chi sono io, chi è il mio compagno, e qual è la cosa migliore che io possa fare per la squadra.
Qua c’è un esempio secondo me eccezionale di questo concetto, dove per come siamo arrivati in transizione si trova in ala il nostro miglior tiratore, e il giocatore in angolo prendendo il suo blocco sceglie di ricciolargli intorno, bloccando momentaneamente due giocatori e lasciandogli abbastanza spazio per prendere e tirare immediatamente:
Ovviamente per noi in questo caso è fondamentale, sia live sia successivamente al video, far risaltare enormemente questa scelta del giocatore, dare importanza all’azione che ha fatto, nonostante non risulti su nessuna statistica.
Secondo step
Poi abbiamo introdotto dopo poche settimane quello che nella nostra terminologia era “Screen away”, la situazione che abbiamo visto nei diagrammi iniziali.
In questo caso lettura ed opzione possono anche mischiarsi, in quanto screen away può essere sia una chiamata del palleggiatore, sia una lettura del lungo che, se anticipato non può ricevere, va a bloccare sul lato opposto.
Qui alcuni esempi di screen away e varie continuità quando la palla veniva passata al bloccante:
Ovviamente il fatto che ci sia libertà non ci impedisce di andare in alcuni momenti specifici ad esercitare un maggiore controllo su quello che vogliamo, qui per esempio abbiamo scelto di iniziare la partita così, per attaccare un mismatch spalle a canestro.
Un esempio di qualcosa che può nascere sia indipendentemente dai giocatori sia come chiamata dalla panchina all’interno di un sistema:
Un altro concetto importante per noi era l’idea di continuare a giocare se la prima opzione fosse stata negata, ne trovate un ottimo esempio qui, iniziamo con uno screen away e blocco guardia guardia da cui però non riusciamo a trovare niente, il lungo immediatamente da continuità andando a giocare un handoff col giocatore in angolo:
Qui aggiungo solo qualche esempio dell’altra opzione che avevamo citato all’inizio, ovvero il giocatore che esce dal blocco che va a giocare un handoff e successivo P&R col passatore, non sono esempi perfetti ma rendono giusto l’idea del concetto:
Come allenarlo
E’ importante che lo staff abbia chiaro in testa quali sono le situazioni in cui vuole lasciare libertà all’attacco, che regole generali ci sono a limitare queste libertà, e chi è incaricato di prendere la decisione, per esempio:
Abbiamo citato che nel caso del ribaltamento laterale la nostra regola prevedeva che uno dei due giocatori cambiasse sempre lato per poter dare una eventuale continuità, quindi questi erano i confini entro i quali loro dovevano muoversi per trovare le loro soluzioni, sempre importante definirli chiaramente.
Avere alcuni punti fissi di ciò che deve sempre succedere, dove non lasciamo libertà, per esempio in caso di passaggio al giocatore interno volevamo sempre un taglio del passatore.
Prendiamo la situazione di screen away, è importante dichiarare chi sia a prendere la decisione, non sarà mai il passatore ad andare VERSO la palla per prendere l’handoff, ma sarà il giocatore con la palla a dare il segnale di voler giocare con il compagno facendo un palleggio verso il difensore.
Altra situazione differente, come vedete in due clip da questo video, la nostra regola sugli handoff ad uscire dal post era che chi consegnava la palla decidesse dove andare. Pop = altro lungo taglia, Roll = altro lungo spazia sui 3pt
La vera sfida per un allenatore è quindi creare questi confini, fatti da regole, principi, opzioni rese disponibili, punti fermi e priorità chiare, che possa generare il miglior attacco possibile.
Tutto questo poi viene costantemente sostenuto con le nostre parole, azioni e feedback durante ogni allenamento ed ogni partita.
Questa parte secondo me è la vera arte per ottenere un attacco efficiente con parti di “Libertà strutturata”, e richiede tanto lavoro, considerazione, tentativi.
Una volta in campo noi siamo partiti ad allenarlo dal primo giorno di preparazione da situazioni di 3c0, inserendo le regole e chiedendo ai giocatori di trovare soluzioni anche aggiuntive rispetto a quelle proposte, a volte anche chiedendo di dover fare qualcosa di diverso dai compagni prima di loro.
La prima volta che ho visto fare questo tipo di esercizio è stata da Pedro Martinez al Baskonia nel 2018, dalla seguente situazione:
Iniziarono allenamento con questo esercizio, un gioco del loro sistema dove l’unica cosa fissa era lo schieramento iniziale di doppio alto con un esterno ed il 5, da dove potevano creare praticamente qualsiasi cosa, iniziare in palleggio o in passaggio su entrambi i lati, passare e seguire o passare ed andare su un azione di blocco sul compagno dal lato opposto.
La richiesta appunto era di generare sempre soluzioni diverse dai compagni precedenti, e l’esercizio era strutturato in modo che tutti e tre potessero tirare con palloni extra alla fine di ogni ripetizione.
Prendo questo esempio anche per dire che non necessariamente le situazioni di libertà strutturata vanno applicate a situazioni di gioco in transizione, ma eventualmente possono essere all’interno di uno o due giochi a metà campo, se preferite tenere un maggior controllo su queste situazioni.
Ci sono molteplici situazioni iniziali da cui possiamo pensare di entrare in diverse opzioni, anche solo questa minima libertà ci renderebbe più imprevedibili e potrebbe garantirci mezzo passo di vantaggio sulla difesa.
Oltre a queste situazioni usate come riscaldamento abbiamo fatto tantissimo uso di 3c3 e 4c4 per focalizzarci sulle varie collaborazioni, sia giocando partite interamente focalizzate su una specifica (solo transizione con ribaltamento e da lì tutte le opzioni che volete) sia lasciando alternare a loro le diverse possibilità.
Usando anche alcune limitazioni come per esempio togliere alla difesa la possibilità di fare una specifica scelta, o forzarli verso una particolare, ponendo così il nostro attacco sempre di fronte a situazioni diverse.
Per tutto il corso dell’anno abbiamo poi fatto continuamente uso del video, sia sulle nostre partite ma anche sui nostri allenamenti, per mostrare ai giocatori situazioni specifiche, fargli rivedere le loro scelte e possibilità di azione che non avevano colto, oppure rinforzare scelte positive.
Uso del video sia in modo individuale, sia in piccoli gruppi, sia a volte in sedute di squadra.
Voglio chiudere, sperando di tornare sull’argomento in futuro, parlando di due cose che sento dire spesso riguardo a questo tipo di attacco:
Per giocarlo servono giocatori intelligenti ed un gruppo che stia insieme più stagioni
Non saprei, ovviamente avere giocatori intelligenti aiuta qualsiasi tipo di attacco, anche un sistema più chiuso, così come avere continuità, ma secondo me molti allenatori tendono a sopravvalutare la difficoltà di introdurre almeno qualche elemento di libertà in parti del loro attacco.
A volte lasciare ai giocatori diverse possibilità può essere più efficiente e fare risparmiare tempo rispetto ad apprendere 15 schemi differenti.
Io penso di essere stato fortunato con la squadra che abbiamo avuto anno scorso a poter introdurre molta più libertà di quanta avremmo pensato possibile ad inizio stagione, ed i nostri giocatori sono stati super lungo tutto il percorso, ma non penso che loro siano una rara eccezione, molti giocatori possono fare più di quanto pensiamo.
L’allenatore perde il controllo di ciò che succede in campo
Penso che in parte sia vero, per quanto possiamo limitarlo ad alcune situazioni, ma sono fortemente convinto che ciò che si guadagni in imprevedibilità renda lo scambio assolutamente vantaggioso. Anche perchè molto spesso ci si attacca ad una idea di controllo che non rispecchia ciò che succede realmente in campo.
Ovviamente tutte queste considerazioni andrebbero moltiplicate per cento se parliamo di costruire un attacco per un settore giovanile, dove questa “libertà strutturata” ci permette di adattare principi di gioco a diverse categorie del settore giovanile e creare un sistema con una base comune per i diversi gruppi ma con caratteristiche differenti a seconda delle fasce d’età.
Le considerazioni, possibili pro e contro, e i dettagli di come insegnarlo e che regole mettere ovviamente non sono finiti, ma sarebbe impensabile di descriverle totalmente in un pezzo, spero che ci sia una idea che possiate portare a casa e che vogliate sperimentare con le squadre squadre.
Per qualsiasi domanda potete trovarmi via mail a fr.nanni@gmail.com oppure su Twitter a @Franz_NanniBK